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L’acqua e l’economia circolare

Il concetto di economia circolare risponde al desiderio di una crescita sostenibile e si contrappone all’attuale il modello “produzione – consumo – smaltimento”, dove ogni prodotto è destinato inevitabilmente ad un fine vita.
Un’economia lineare, che si affida esclusivamente allo sfruttamento delle risorse, oggi non è più applicabile.
Il passaggio verso un’economia circolare sposta l’attenzione sul riutilizzare, migliorare, rinnovare e riciclare i materiali. Un cambio di prospettiva apparentemente semplice; ma come si traduce questo in ambito di normativa ambientale? Quello che tradizionalmente viene considerato da sempre rifiuto, può e deve essere qualificato come una nuova risorsa.

Il cambiamento non avviene solo su un piano giuridico- teorico, ma anche su quello pratico ed imprenditoriale. Occorre la consapevolezza di voler migliorare ed investire nelle tecnologie ( ad es. per il risparmio dell’acqua), iniziando a sensibilizzare tutti quegli imprenditori che, nonostante l’incertezza di questo periodo emergenziale, vogliono impegnarsi in un percorso virtuoso per raggiungere l’utilizzo sostenibile dell’acqua impiegata nei processi produttivi.

Anche con investimenti contenuti è possibile mettere a punto il processo di recupero dell’acqua, migliorando le risorse a disposizione e riducendo notevolmente gli scarichi.
Il processo di ottimizzazione parte da un’analisi accurata del ciclo di trattamento dove, in base alla portata dell’acqua utilizzata ed alle caratteristiche degli impianti esistenti, è possibile modificare il processo e migliorarlo, rendendolo sostenibile.

Come primo passo verso l’economia circolare nella gestione dell’acqua, occorre abbandonare definitivamente l’impiego di additivi chimici di sintesi che, se da un lato sembrano migliorare le rese del processo depurativo, dall’altro rimangono nell’acqua e si accumulano fino a renderla inutilizzabile e destinata allo scarico.
Nei processi produttivi tradizionalmente viene scaricata l’acqua che non ha più le caratteristiche per essere riutilizzata, anche l’unica acqua che sarebbe consentito scaricare è quella meteorica, che erroneamente spesso non viene recuperata. Ma se l’acqua scaricata non è più adeguata al nostro processo produttivo, come può esserlo per l’ambiente?

La via più efficace da percorrere, che garantirebbe il miglior risultato, è l’eliminazione dei prodotti chimici e l’impiego, se necessario, di sostanze naturali che possano aiutare a chiarificare l’acqua.
Un esempio concreto è l’uso di bentonite, un’argilla con capacità di chiarificare, spesso utilizzata in enologia, che crea un colloide in grado di raccogliere le particelle più leggere sospese nell’acqua e facilitare la sedimentazione.
La bentonite crea fiocchi più piccoli rispetto a quelli di un flocculante sintetico ma comunque in grado di precipitare, con il vantaggio ulteriore di essere una sostanza naturale, senza effetti collaterali e a basso costo.

Altro aspetto molto importante da tenere in considerazione durante il recupero delle acque è la sanificazione, passaggio critico e necessario al fine di ottenere un fluido esente da batteri, parassiti e virus.
Pensiamo alla legionella che si annida e si propaga ovunque: poter lavorare con acqua sanificata è fondamentale per la salute e la sicurezza dei lavoratori e minimizza il rischio, in alcune particolari lavorazioni, di macchie dovute alla presenza di pseudomonas aeruginosa.
È importante che l’intero processo di chiarificazione e recupero delle acque sia gestito attraverso una strumentazione che permetta, non solo di monitorare lo stato di funzionamento del sistema, ma anche di controllare la qualità dell’acqua utilizzata dal processo produttivo, in modo da rispettare i limiti di legge in caso di scarico.

Pertanto, per garantire un monitoraggio adeguato, sono da preferire i sistemi di controllo in remoto dell’intero processo, attraverso un sistema di telecontrollo grazie al quale, in tempo reale, senza dover agire direttamente su pompe e valvole, si può regolare ogni aspetto rilevante, con notevole riduzione di costi del personale e di tempo.
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